IL COMPORTAMENTO del MESE di SETTEMBRE 2023
IL COMPORTAMENTO del MESE di SETTEMBRE 2023
In attesa di iniziare a parlare di una dinamica atmosferica più consona al periodo, di cui ancora non esiste una traccia probabilistica robusta nei calcoli della modellistica numerica, desidero porre alla vostra attenzione quello che è stato il comportamento di settembre dal punto di vista sinottico perché la configurazione media che si è delineata passo dopo passo nel corso del mese scorso si presta a comprendere il significato di «persistenza» dello stesso tipo di tempo.
Il disegno barico che è andato costruendosi alle quote superiori, per esempio sulla superficie isobarica di 500 hPa (circa 5500 metri) a cui facciamo riferimento, evidenzia infatti molto bene sul Mediterraneo centro-occidentale il segnale dominante impresso dal promontorio nord africano tanto da poter individuare, su base mensile, una forma ben delineata della cresta subtropicale e del suo asse (linea tratteggiata) nella fattispecie di una struttura anticiclonica stretta tra due centri di bassa pressione, tipica dei «blocchi a omega»: credo che sia superfluo sottolineare come questo disegno sia ancora in atto e come tale resterà nei prossimi giorni, per almeno una settimana.
È proprio la robustezza di questo segnale a farci capire che le condizioni atmosferiche sono state dettate da un netto dominio di questa figura e che quindi la stabilità atmosferica è stata l’assoluta protagonista. Se avessimo avuto invece un mese di settembre più movimentato, il segnale medio avrebbe tenuto conto anche degli altri scenari che si sarebbero avvicendati e che, nel loro insieme, avrebbero certamente smussato e contenuto un eccesso come questo.
Relativamente all’Italia, a 850 hPa (circa 1500 metri) questa situazione ha determinato un’insistente avvezione di aria calda subtropicale che ha causato un’anomalia mensile di temperatura variabile dai +3/+4 °C del Nord Italia fino ai +1/+2 °C delle estreme regioni meridionali: più elevati gli scarti oltralpe, fino a +5 °C dalla media tra Francia, Paesi Bassi e Germania rispetto alla climatologia dell’ultimo trentennio (1991-2020). Grazie all’analisi dei dati da parte dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (ISAC) del CNR di Bologna, nei prossimi giorni vedremo quanto sarà stato caldo a casa nostra il primo mese dell’autunno meteorologico e in quale posizione si collocherà sicuramente tra i mesi di settembre più caldi della serie storica.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera