L’INSTABILITÀ NON SI SPEGNERÀ FACILMENTE: IL BLOCCO ANTICICLONICO SULL’EUROPA OCCIDENTALE AVRÀ ANCORA VITA LUNGA
L’INSTABILITÀ NON SI SPEGNERÀ FACILMENTE: IL BLOCCO ANTICICLONICO SULL’EUROPA OCCIDENTALE AVRÀ ANCORA VITA LUNGA
Sono passate circa due settimane da quando tra le Isole Britanniche e il vicino Oceano Atlantico la dinamica atmosferica ha iniziato a costruire una figura anticiclonica che, con il passare dei giorni, ha assunto una «configurazione di blocco» e ha così influenzato, in modo diretto o indiretto, le condizioni meteorologiche sul settore centro-occidentale del nostro continente.
Come suggerisce il nome, si tratta di una struttura di alta pressione in posizione quasi stazionaria che, come se fosse uno scudo, è in grado di deviare verso altri lidi gli impulsi perturbati che si trovano sulla sua strada. Questo schema fa certamente parte delle dinamiche dell’atmosfera, ma inizia a diventare sempre più anomalo man mano che i giorni passano e la configurazione, assumendo caratteristiche di persistenza, tende a mantenere quasi inalterato lo stato del tempo a grande scala.
Anche la linea di tendenza valutata in chiave probabilistica e valida almeno fino all’inizio della seconda decade di giugno sembra orientata a conservare questo disegno (fig. 1): sul settore centro-occidentale europeo l’inizio dell’estate meteorologica – oggi al suo primo giorno di vita – sarà quindi probabilmente influenzato da questa anomalia che vedrà un campo di pressione superiore alla media climatologica tra Isole Britanniche, la penisola scandinava e l’Europa centrale e un campo barico inferiore alla media, anche in misura significativa, tra il medio Oceano Atlantico e la penisola iberica.
Ci troveremo quindi di fronte a un pattern di tipo «NAO negativa», ad indicare la debolezza della figura dell’alta pressione delle Azzorre e del Ciclone d’Islanda che inevitabilmente condizionerà anche la distribuzione delle precipitazioni sempre su vasta scala. Date queste premesse diventa allora realistico supporre che questa anomalia, iniziata a metà maggio, possa durare almeno un mese da questa data e quindi mostrare un nuovo caso di dinamica atmosferica ingessata, poco incline all’evoluzione e favorevole a contrapporre tipi di tempo estremo.
La perdurante azione del blocco anticiclonico distribuirà ancora le precipitazioni a «ciambella», cioè attorno al centro motore di alta pressione che potrebbe sempre posizionarsi sulle Isole Britanniche (fig. 2). Ne conseguirà che la strada meridionale degli impulsi perturbati continuerà a passare per esempio dall’arcipelago delle Azzorre dove il tempo sarà estremamente più piovoso del normale, mentre laddove il flusso perturbato dovrebbe essere di casa il tempo sarà estremamente più secco del normale.
La nostra penisola continuerà probabilmente a essere esposta alle due componenti instabili che sono legate a questo disegno: quella più temperata occidentale che dalle Isole Azzorre arriverà a interessare il Nord Africa e quella più fresca nord-orientale in scorrimento lungo il fianco del blocco anticiclonico. Fin tanto non ci saranno modifiche strutturali nella disposizione delle figure bariche, la linea evolutiva non cambierà in maniera sostanziale e contribuirà così a impedire ogni tentativo del promontorio nord africano di espandersi verso il Mediterraneo.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera