IL MEDITERRANEO CENTRALE E L’ITALIA DENTRO UNA BUCA DEPRESSIONARIA PER PIÙ GIORNI
IL MEDITERRANEO CENTRALE E L’ITALIA DENTRO UNA BUCA DEPRESSIONARIA PER PIÙ GIORNI
Abbiamo tante volte parlato di come il tempo delle nostre latitudini sia stato spesso condizionato dalla fascia anticiclonica subtropicale che ha sbarrato l’ingresso sul Mediterraneo occidentale alle correnti perturbate atlantiche: la lunga siccità degli ultimi due anni, che ha penalizzato in modo particolare le nostre regioni settentrionali, ne è la dimostrazione più evidente. Anche la situazione meteorologica odierna osservata a grande scala mostra una collocazione delle anomalie della circolazione atmosferica che è ormai nota e che vede ancora una volta la penisola iberica alle prese con un’espansione della fascia anticiclonica subtropicale – questa volta di stampo azzorriano – fuori dai canoni climatologici del periodo (fig. 1).
Sembra essere di fronte a una situazione senza via d’uscita per i risvolti del tempo alle nostre latitudini e invece da questo quadro sinottico sta per nascere una fase instabile piuttosto lunga per la nostra penisola. L’Anticiclone delle Azzorre, infatti, è previsto rinforzarsi ulteriormente nel prossimi giorni sul vicino Atlantico e tentare un’espansione verso le alte latitudini. Il suo fianco orientale agevolerà così la discesa in sequenza di alcuni impulsi instabili che scaveranno sul Mediterraneo centrale una buca depressionaria.
La prima perturbazione giungerà domani sera al Nord-Ovest (fig. 2, a sinistra). Mentre la maggior parte delle nostre regioni peninsulari saranno poi alle prese con le conseguenze di un’atmosfera instabile proprio nella giornata di mercoledì 10 e con un generalizzato calo termico causato dall’afflusso di aria polare marittima, ecco che un nuovo impulso salirà sullo stesso scivolo barico per raggiungere le nostre latitudini nei giorni successivi (fig. 2, a destra).
L’evoluzione della futura dinamica atmosferica potrebbe così essere improntata alla successiva formazione di una goccia fredda per la probabile chiusura temporanea del canale perturbato, indotta dall’unione tra l’alta pressione delle Azzorre e l’alta pressione presente sull’est europeo. Non si esclude, però, che nuovi impulsi si inseriscano in questa buca depressionaria da metà mese, continuando così ad alimentare sulla nostra penisola una circolazione fresca e instabile: se lo scenario fosse confermato, potremmo quindi andare incontro a un periodo piuttosto lungo in cui vedremmo il rinnovarsi quasi quotidiano della formazione di rovesci e temporali. Per i dettagli, ovviamente, ci sarà il tempo di analizzare la situazione alla luce dei continui ricalcoli dei modelli numerici.
Per ora ci concentriamo a definire un po’ meglio la fase iniziale di questo nuovo scenario (fig. 3). Domani (martedì 9), saranno ancora attivi sulle regioni peninsulari gli strascichi delle condizioni di instabilità giunte oggi. Tra il pomeriggio e la serata, l’arrivo della nuova perturbazione porterà piogge invece al Nord-Ovest in estensione nella notte al Nord-Est e alla Toscana.
Mercoledì 10 precipitazioni da sparse a diffuse su tutta l’Italia peninsulare e sulla Sicilia orientale, ad eccezione del Nord-Ovest dove avremo parziali schiarite: ai margini il settore centro occidentale della Sicilia e la Sardegna, dove i fenomeni saranno probabilmente occasionali.
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera