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DOMANDE E RISPOSTE SUL TEMPO PREVISTO FINO AL 5-6 APRILE, ALLO STATO ATTUALE

Scritto da Andrea Corigliano Mercoledì 29 Marzo 2023 19:00

DOMANDE E RISPOSTE SUL TEMPO PREVISTO FINO AL 5-6 APRILE, ALLO STATO ATTUALE

Mappa di previsione per il 2-4-aprile 2023Oggi propongo un aggiornamento alternativo sulla linea di tendenza attesa fino alla prima parte della prossima settimana: pongo delle domande e rispondo traducendo in previsione le soluzioni che ad oggi sono fornite in chiave probabilistica dai modelli numerici dopo essere state analizzate. Può essere questo un modo anche per capire il tipo di informazione che può essere comunicata all’utenza in una previsione meteorologica quando non stiamo parlando di un’evoluzione prevista fino a 3 giorni, ma abbraccia un intervallo compreso tra i 4 e gli 8 giorni.

1) AVREMO UN CAMBIAMENTO DEL TEMPO A CARATTERE FREDDO?

Sì, a partire dal fine settimana andremo incontro a un nuovo cambiamento della circolazione atmosferica sul Mediterraneo centrale, impartito dalle correnti settentrionali: la nostra penisola sarà interessata da una saccatura alimentata da aria fredda di matrice artico continentale che giungerà sul Mediterraneo parzialmente mitigata, visto il lungo cammino che essa dovrà intraprendere prima di arrivare fino a noi.

2) QUANTA ARIA FREDDA ENTRERÀ?

Dal segnale che emerge dal sistema probabilistico di ensemble si osserva che l’afflusso di aria fredda dovrebbe iniziare da lunedì 3 aprile. La provenienza dell’irruzione, dai quadranti nord-orientali, andrà in questo caso a concentrare i maggiori effetti del raffreddamento sul versante adriatico. Basandoci sulla previsione media, l’unica che possiamo consultare a questa distanza temporale perché tiene conto di tutti gli scenari calcolati (una cinquantina), ad oggi possiamo dire che su questo settore le temperature a 850 hPa, cioè a circa 1500 metri, potrebbero portarsi al di sotto della norma climatologica di 4-8 °C nella prima parte della prossima settimana: si tratta ovviamente di una prima stima che potrà subire ancora qualche correzione nei prossimi giorni, alla luce dei nuovi ricalcoli.

3) COME SI DISTRIBUIRANNO LE PRECIPITAZIONI?

L’impianto barico sembrerebbe evolvere secondo una dinamica classica e quindi caratterizzata dallo spostamento della circolazione ciclonica verso le nostre regioni centro-meridionali all’inizio della prossima settimana. Di conseguenza è realistico pensare che le precipitazioni si verificheranno soprattutto sulle regioni meridionali, sulla Sicilia e sul versante adriatico centrale. Non è al momento possibile sapere, con un sufficiente grado di attendibilità, dove i fenomeni saranno più consistenti e quindi dove si verificheranno le cumulate più abbondanti nel corso dell’evento.



4) IL NORD AVRÀ PRECIPITAZIONI?

L’unica finestra in cui sarà possibile avere qualche precipitazione sarà quella compresa tra sabato 1 e domenica 2 aprile, cioè quando sulle regioni settentrionali il calo della pressione atmosferica andrà a costruire il minimo depressionario al suolo che poi evolverà verso sud-est. La probabilità di avere qualche fenomeno sarà maggiore sulle aree centro-orientali e in modo particolare sul Nord-Est. Più esposto a precipitazioni il versante estero delle Alpi.

5) AVREMO NEVICATE IN APPENNINO?

Con l’arrivo di aria gradualmente più fredda si assisterà anche a un graduale calo della quota dello zero termico e quindi sarà probabile vedere nevicare sull’Appennino centro-meridionale. È ancora presto, però, sapere le quote che saranno raggiunte perché bisogna ancora stimare meglio l'entità del flusso freddo in arrivo (vedi domanda 2).

6) SOFFIERANNO VENTI FORTI?

La genesi di una depressione e il suo spostamento verso le regioni centro-meridionali imposterà una circolazione ciclonica e quindi una ventilazione sostenuta che ruoterà intorno al minimo. Prevarranno venti di bora, di tramontana e di maestrale.

7) CI SARANNO GELATE NOTTURNE DOPO L’IRRUZIONE?

Il fenomeno richiede un intreccio di elementi: sapere quanta aria fredda raggiungerà la nostra penisola, il cielo sereno e la calma di vento. Sul primo elemento abbiamo detto che ancora sussistono incertezze e sul secondo e terzo non possiamo ancora rispondere in modo attendibile. Sicuramente in una notte serena, secca e con vento assente dopo l’arrivo di una massa d’aria fredda la perdita di calore verso lo spazio è accelerata, ma ad oggi non si può conoscere in dettaglio lo stato del cielo e della ventilazione e quindi se e di quanto il termometro, specie sulle aree interne, si porterà al di sotto dello zero nelle ore notturne.

Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!

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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera

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