AGGIORNAMENTO SUL POSSIBILE NUOVO RAFFREDDAMENTO DOPO IL 3-4 FEBBRAIO: ECCO CHE COSA POSSIAMO DIRE OGGI
AGGIORNAMENTO SUL POSSIBILE NUOVO RAFFREDDAMENTO DOPO IL 3-4 FEBBRAIO: ECCO CHE COSA POSSIAMO DIRE OGGI
Dopo aver lasciato alla modellistica numerica due giorni di tempo per ricalcolare più volte la possibile evoluzione valida per la seconda parte della prossima settimana, vediamo se oggi possiamo cogliere qualche informazione in più dai nuovi aggiornamenti. Nell’ultima analisi avevamo detto che la tendenza per il 3-4 febbraio sarebbe stata quella di avere un’ondulazione delle correnti atmosferiche che, uscite dal continente americano con moto accelerato, sarebbero dovute andare incontro a un rallentamento prima di arrivare sulle coste occidentali europee.
In un modo o nell’altro questo segnale era presente in tutti gli scenari, ma l’incertezza consisteva nel comprendere dove la perdita di zonalità avrebbe dato il via ad un’impostazione del flusso in senso meridiano per costruire la cresta anticiclonica da cui sarebbe dipeso, di conseguenza, l’innesco di una nuova irruzione di aria fredda diretta su buona parte del nostro continente.
Nella previsione media elaborata oggi dal modello europeo ECMWF è evidente che, rispetto alla situazione delineata l’altro ieri, il flusso zonale abbia acquistato spazio verso est con l’alta pressione delle Azzorre che si troverà quindi più addossata all’Europa occidentale, dove molto probabilmente porterà il proprio baricentro.
Resta ancora da definire meglio la spinta che questa ondulazione potrà avere verso il mar di Norvegia e la penisola scandinava, perché su queste aree la modellistica numerica non ha ancora chiara la posizione delle isoipse che andranno a delineare il perimetro di tale figura di alta pressione. Di pari passo resterà da definire meglio la forma del quadro barico sull’Italia, anche per l’influenza del baluardo alpino che come sempre rappresenta un ostacolo alle dinamiche da nord che lo intercettano.
Dalla spinta verso nord dell'alta pressione azzorriana dipenderà ovviamente anche l’entità dell’aria fredda che inizierà a muoversi verso sud e che, in parte, potrà arrivare sulla nostra penisola. Al momento, però, la stessa incertezza che aleggia attorno alla configurazione sinottica sta caratterizzando anche il campo di temperatura a 850 hPa – cioè a circa 1500 metri di quota – per cui non è ancora possibile emettere una previsione affidabile sull’entità del possibile/probabile raffreddamento dal 3-4 febbraio.
L’esperienza insegna che una figura anticiclonica così addossata all’Italia sottrae spazio all’irruzione che proprio dal campo anticiclonico viene deviata verso levante con la sua parte più intensa. D’altro canto, la stessa incertezza è anche un avviso che nulla è ancora definito, per cui non è neanche ancora escluso che quel segnale medio possa poi concedere isoterme dai valori un po’ più bassi. Avremo sicuramente modo di riparlarne nei prossimi giorni.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera