IN ARRIVO UN NUOVO IMPULSO FREDDO CHE MANTERRÀ CONDIZIONI INVERNALI E RIPORTERÀ LA NEVE ANCHE A QUOTE COLLINARI AL CENTRO-SUD
IN ARRIVO UN NUOVO IMPULSO FREDDO CHE MANTERRÀ CONDIZIONI INVERNALI E RIPORTERÀ LA NEVE ANCHE A QUOTE COLLINARI AL CENTRO-SUD
Perso il contatto con il serbatoio di aria fredda, la circolazione ciclonica che ormai da giorni insiste in particolar modo sulle nostre regioni centro-meridionali ha allentato la propria spirale nuvolosa, lasciando il posto a condizioni di variabilità solo a tratti perturbata. Questa fase di relativa attenuazione della struttura di bassa pressione e dei fenomeni associati sta per terminare perché tra domani (giovedì 26) e dopodomani (venerdì 27) la medesima depressione accoglierà l’arrivo di un nuovo impulso di aria fredda proveniente dal Nord Atlantico, incentivato a scendere verso le nostre latitudini dall’espansione meridiana dell’Anticiclone delle Azzorre (fig. 1).
Proprio come avviene quando si getta un sasso nello stagno – quale è il Mar Mediterraneo – la reazione del nostro bacino all’ingresso della nuova irruzione sarà quello di incentivare un nuovo approfondimento della circolazione ciclonica già esistente e quindi di rinnovare le condizioni di instabilità che saranno foriere di altre precipitazioni. Dal momento che il perno del vortice andrà probabilmente localizzandosi sulle regioni meridionali, la disposizione antioraria del flusso attorno al centro ciclonico concentrerà le precipitazioni soprattutto lungo il versante adriatico, essenzialmente dalle coste fino all’entroterra della fascia che va dalle Marche alla Puglia. Un’altra area che, per lo stesso motivo, sarà esposta alla fenomenologia sarà quella del basso versante tirrenico, dalla Campania (specie il settore meridionale) alla Sicilia tirrenica.
Tempo instabile anche sulla Sardegna, ma con fenomeni probabilmente meno diffusi rispetto alle regioni peninsulari. Su tutte queste aree appena menzionate si concretizzerà quindi un nuovo peggioramento con piogge anche a carattere di rovescio e localmente di temporale che insisteranno, presentando comunque anche delle pause, almeno fino al fine settimana, quando si prevede una parziale attenuazione dei fenomeni. L’afflusso di aria fredda, con isoterme che a 850 hPa (circa 1500 metri) raggiungeranno valori intorno a -3/-4 °C e 0/-2 °C rispettivamente nelle aree del Centro e del Sud e Isole interessate dai probabili fenomeni, causerà un nuovo abbassamento della quota dello zero termico, con conseguente ritorno della neve a quote collinari (300-600 metri) a partire dal settore appenninico romagnolo-marchigiano per arrivare fino a quello abruzzese e molisano, dove si prevedono gli accumuli maggiori. Più elevata, invece, la quota neve sui restanti settori appenninici meridionali, tra i 700 e i 1000 metri.
Sarà un po’ più intenso, invece, il raffreddamento in quota sulle regioni settentrionali, dove sempre a 850 hPa le temperature tra venerdì 27 e sabato 28 si porteranno grosso modo tra -4 e -6 °C, con picchi fino a -7 °C in Emilia. Dal momento che su queste aree non si verificheranno precipitazioni, che come sappiamo sono un valido canale per accelerare il trasporto verso il basso l’aria fredda presente alle quote superiori, il calo termico nei bassi strati sul Nord Italia avverrà più lentamente e di conseguenza bisognerà aspettare il fine settimana per osservare in modo un po’ più tangibile gli effetti dell’irruzione.
Effetti che ad ogni modo non saranno particolarmente vistosi perché, secondo le ultime elaborazioni, nel fine settimana le temperature minime sulla Pianura Padana potrebbero oscillare tra 0 e -4 °C (si tratta di valori in linea o fino a 2-3 °C inferiori alla media climatologica) e portarsi intorno a 0 °C sulle zone interne del Centro (fig. 3). Anche per quanto riguarda le temperature massime, si prevedono valori tipici di una normale ondata di freddo di stampo invernale, senza particolari eccessi.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera