UN MARTEDI DI MALTEMPO PER UN’INTENSA PERTURBAZIONE CON PIOGGE FORTI, NEVICATE ABBONDANTI, VENTI FINO A TEMPESTOSI E MARI AGITATI
UN MARTEDI DI MALTEMPO PER UN’INTENSA PERTURBAZIONE CON PIOGGE FORTI, NEVICATE ABBONDANTI, VENTI FINO A TEMPESTOSI E MARI AGITATI
Nelle prossime 36-48 ore è l’attesa la fase più acuta di questo periodo prettamente autunnale che ha preso il via nel corso di questa settimana. Siamo infatti in attesa dell’ingresso, sul Mediterraneo occidentale, di una saccatura nord atlantica che per la prima volta in questa stagione accompagnerà il passaggio alle nostre latitudini di un’intensa perturbazione, cioè di una struttura frontale ben organizzata e capace di arrecare condizioni di maltempo, anche marcato.
L’ondulazione in transito in quota è inevitabilmente legata alla famiglia di cicloni extratropicali che sono soliti popolare l’Oceano Atlantico in questo periodo dell’anno e che vengono partoriti dal Ciclone d’Islanda (fig. 1, a sinistra). Inseriti nel letto delle correnti nord-occidentali, queste strutture vorticose raggiungono il nostro continente ed entrano anche alle nostre latitudini sotto la spinta della corrente a getto polare, di cui possiamo apprezzare il limite più inferiore sulla superficie di 500 hPa, previsto proprio per le prime ore di martedì (fig. 1, a destra). La curvatura ciclonica che questa corrente assumerà in quota proprio a ovest dell’Italia avvierà la formazione al suolo, tra il Golfo Ligure e il Tirreno Settentrionale, di una depressione nel pomeriggio di domani, lunedì 21 novembre, in veloce approfondimento e spostamento verso l’Adriatico Settentrionale tra la notte su martedì e la sera di martedì stesso (fig. 2).
Questa evoluzione strutturerà così, attorno all’Italia, una fitta rete di isobare che avranno perno in quel minimo che vedrà la propria pressione atmosferica scendere nel suo centro anche sotto i 990 hPa: secondo alcune stime, a seconda del modello analizzato i valori potrebbero oscillare tra 987 e 983 hPa. L’intenso gradiente barico che ne deriverà, esporrà a sua volta la nostra penisola a una marcata ventilazione, la cui intensità sarà in genere tra forte e di burrasca ma con probabili raffiche di tempesta e quindi con velocità dei venti intorno ai 100 km/h. Moto ondoso dei mari in aumento, in genere da molto mossi a molto agitati, specie i bacini centro-meridionali e acqua alta (AA) sulla laguna veneta.
I fenomeni più intensi si localizzeranno nelle aree dove l’atmosfera vedrà esaltato il sollevamento della massa d’aria a causa di convergenze particolarmente attive o di azioni di sbarramento orografico ben strutturato. Per questo motivo ecco perché si prevedono precipitazioni intense, anche abbondanti o molto abbondanti, soprattutto sul Nord-Est e sull’Emilia Romagna (per convergenza tra scirocco e bora) e su tutto il versante tirrenico e Sardegna occidentale (per sbarramento orografico al flusso di libeccio e di maestrale).
L’afflusso graduale di aria più fredda polare marittima e il conseguente abbassamento della quota dello zero termico favorirà le prime nevicate abbondanti di stagione sull’arco alpino centro-orientale fino a quote intorno agli 700-900 metri. Nevicate importanti anche sull’Appennino centro-settentrionale, con quota neve che verso fine evento potrebbe scendere anche al di sotto dei 1000 metri sul settore tosco-emiliano e umbro. Probabili nevicate più deboli e piuttosto fugaci, fino a quote di alta collina, tra il Piemonte meridionale e l’entroterra ligure di ponente e sul restante arco alpino, con stau accentuato sul versante di confine nord-occidentale.
La distribuzione complessiva delle precipitazioni prevista tra la seconda parte di domani (lunedì 21) e tutta la giornata di martedì 22 ci fornisce infine un’idea di cosa significa il passaggio di una perturbazione intensa e strutturata (fig. 3). Saranno davvero poche le aree risparmiate dal passaggio dell’intenso sistema nuvoloso: tra queste spicca ancora una volta l’estremo settore di Nord-Ovest, dove sarà molto ridotto l’intervallo temporale favorevole ad avere qualche precipitazione, prima del probabile ingresso dei venti di föhn. Come avevamo detto nelle precedenti analisi, questo angolo d’Italia pagherà da un lato la rapidità con cui il minimo evolverà verso levante e, dall’altro, il mancato deciso affondo della saccatura sull’entroterra nord africano, in una posizione più occidentale rispetto a quella che andrà verificandosi.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera