VERSO UNA PRIMAVERA PIÙ MOVIMENTATA
VERSO UNA PRIMAVERA PIÙ MOVIMENTATA
Dal punto di vista meteorologico la primavera è ormai arrivata a due terzi del proprio cammino. Dopo una lunga fase iniziale caratterizzata dal dominio dei campi anticiclonici, la dinamica atmosferica del mese di aprile ha tentato di rompere i vecchi schemi sinottici provando a instradare la stagione sui binari della normalità e quindi cercando di aprire dei varchi alle correnti atlantiche per permettere il passaggio di perturbazioni da ovest verso est.
Anche se qualche tentativo è andato in porto, le piogge cadute in modo particolare al Centro-Nord e in Sardegna non hanno risanato del tutto il deficit pluviometrico accumulatosi dalla fine dello scorso autunno e la situazione ha mantenuto praticamente inalterato il quadro su una buona parte delle nostre regioni meridionali e sulla Sicilia. L’evoluzione del tempo che si è susseguita giorno dopo giorno nelle ultime settimane ci permette però oggi di osservare un disegno barico che è più consono al periodo perché lontano dalle figure anticicloniche ben strutturate e da anomalie termiche significative, contrassegnate dal segno “più”. Al contrario, il tempo dei prossimi giorni sarà caratterizzato da un regime di moderata stabilità atmosferica destinata a deteriorarsi per lasciare il posto all’instabilità, in un’alternanza tra fasi meteorologiche che andranno proprio ad evidenziare l’irrequietezza della stagione primaverile.
Siamo infatti attualmente interessati da un rinforzo di un campo di alta pressione che, pur mostrando una struttura non particolarmente robusta in quota, pone i propri massimi al suolo sulle Isole Britanniche e apporta sostanziale stabilità con una prevalenza di cielo sereno. Domani, venerdì 29, la figura anticiclonica arriverà all’apice della propria intensità ed estensione raggiungendo al livello del mare un valore massimo di 1035 hPa: in questo modo esporrà la nostra penisola ad un modesto gradiente barico che farà affluire verso le nostre regioni adriatiche aria un po’ più fresca e secca dall’Europa orientale in un contesto di tempo sempre soleggiato (figura 1). Allo stesso modo, una serie di disturbi instabili provenienti dalle alte latitudini approfitterà della posizione dell’alta pressione per iniziare a scivolare in successione lungo il suo fianco destro, alla volta delle latitudini mediterranee.
Il primo impulso farà probabilmente ingresso sul Nord Italia già nel corso di sabato 30 e andrà gradualmente a instabilizzare la colonna atmosferica anche delle regioni centrali e della Sardegna entro domenica 1° maggio, facendo così aumentare una generalizzata probabilità di avere annuvolamenti associati a rovesci e temporali per lo più sparsi (figura 2). L’impulso, in evoluzione verso sud-est e in probabile allontanamento verso i Balcani, potrebbe essere seguito da un secondo nucleo instabile che tra il 2 e il 4 maggio potrebbe dirigersi verso la penisola iberica e contribuire al mantenimento di un campo di pressione livellato e caratterizzato da valori medi – cioè né anticiclonici, né ciclonici – sul Mediterraneo centro-occidentale e sulla nostra penisola.
Questo stato atmosferico, tipico della variabilità, andrà seguito nei prossimi giorni per i risvolti che potrebbe avere soprattutto sullo stato del tempo delle nostre regioni centro-meridionali. I calcoli della modellistica numerica, infatti, iniziano a considerare la formazione al suolo di una depressione nord africana che potrebbe successivamente nascere proprio sottovento alla Catena dell’Atlante in seguito all’affondo di questo secondo impulso instabile sul Mediterraneo occidentale: una situazione non insolita, tipica di questo periodo, su cui aleggia ancora un certo margine di incertezza che non ci permette, vista la distanza temporale, di sciogliere la prognosi.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera