PROSSIMI GIORNI CON TEMPO PIÙ STABILE E INFILTRAZIONI DI ARIA FREDDA AL CENTRO SUD. NEL FINE SETTIMANA PROBABILE IRRUZIONE ARTICA IN ARRIVO DAL NORD DELLA RUSSIA, ANCORA DA VALUTARE NEI DETTAGLI
PROSSIMI GIORNI CON TEMPO PIÙ STABILE E INFILTRAZIONI DI ARIA FREDDA AL CENTRO SUD. NEL FINE SETTIMANA PROBABILE IRRUZIONE ARTICA IN ARRIVO DAL NORD DELLA RUSSIA, ANCORA DA VALUTARE NEI DETTAGLI
Chiusa la lunga fase di tempo perturbato durata all’incirca due settimane, sull’Europa centro-occidentale il cambiamento di scenario sta portando un graduale aumento del campo di pressione a tutte le quote e all’affermazione di una figura di alta pressione che nei prossimi tre giorni tenderà a posizionare i propri massimi barici al suolo a cavallo dell’arco alpino (fig. 1, a sinistra). Ci apprestiamo quindi a vivere un periodo stabile e prevalentemente soleggiato, ad eccezione del versante adriatico centrale e del Sud Italia dove l’insistenza di una circolazione più fredda da nord-est favorirà lo sviluppo di una nuvolosità irregolare che si presenterà più organizzata lungo la dorsale appenninica.
Il campo anticiclonico posizionerà infatti il proprio asse lungo i paralleli passanti per l’Europa centrale e di conseguenza, lungo il proprio fianco meridionale, agirà in sinergia con la circolazione depressionaria che ha accompagnato l’ultima perturbazione e che resterà in posizione semi-stazionaria tra il Mare Egeo e la Turchia occidentale: le infiltrazioni di aria più fredda, dovute proprio allo stallo di questa situazione, manterranno così lo stato termico a 850 hPa (circa 1500 metri) di 2-4 °C inferiore alla media climatologica sul versante adriatico centrale e al Sud (fig. 1, a destra). In inverno, però, “stabilità atmosferica” significa anche “inversioni termiche”, cioè la predisposizione della colonna troposferica a vedere aumentare la sua temperatura con la quota e a sovrapporre così strati di aria mite su strati di aria fredda che si trovano a contatto con il suolo.
Dal momento che il fenomeno dell’inversione tende a rafforzarsi con il passare dei giorni, bisognerà tenere conto a metà settimana un probabile aumento della formazione di foschie dense e di nebbie che potrebbero risultare a tratti anche persistenti, specie in Pianura Padana. Il tempo per i prossimi tre giorni (fig. 2) può essere quindi sintetizzato parlando, per le giornate di domani (martedì 14) e di dopodomani (mercoledì 15), di generali condizioni di cielo sereno o poco nuvoloso soprattutto al Nord, sul versante tirrenico e sulle due Isole Maggiori. Per il versante adriatico centrale e per il Sud peninsulare bisognerà invece tenere conto di una nuvolosità in prevalenza irregolare che risulterà più organizzata sui rilievi, associata comunque a una bassa probabilità di avere qualche isolata precipitazione. Foschie dense e qualche banco di nebbia in formazione sulla pianura padano-veneta.
Giovedì 16 sarà la giornata in cui al Centro-Sud, sulla Sardegna e sulla Sicilia le condizioni di variabilità risulteranno più accentuate e quindi il cielo sarà solcato da una maggiore nuvolosità rispetto ai due giorni precedenti: resterà però sempre bassa la probabilità di avere precipitazioni. Sulla pianura padano-veneta sarà invece più probabile assistere alla formazione di nebbie che tra il Piemonte e la Lombardia potrebbero risultare anche più fitte e quindi persistere per la maggior parte della giornata.
Giovedì sarà anche l’ultimo giorno in cui il campo anticiclonico assumerà questa posizione. Tra venerdì 17 e il fine settimana, infatti, la figura barica inizierà probabilmente a ruotare il proprio asse verso nord e a posizionare i suoi massimi al suolo e in quota tra le Isole Britanniche e il Mare del Nord, andando così a strutturare una configurazione di “blocco a omega” di cui osserviamo nella figura 3 (a sinistra) solo il fianco destro. L’azione congiunta tra l’alta pressione e la saccatura in espansione meridiana verso il Mediterraneo centro-orientale aprirà un canale che favorirà la discesa di aria molto fredda, di origine artico-continentale, dal nord della Russia verso la penisola balcanica (frecce blu) che sarà probabilmente raggiunta nella giornata di sabato 18 con almeno l’isoterma di -5 °C a 850 hPa (fig. 3, a destra).
Dall’analisi dello scenario medio di ensemble è credibile il proseguo dell’irruzione in parte anche verso l’Italia, ma al momento sussiste ancora qualche incertezza sull’entità del freddo in arrivo perché c’è un nodo di sciogliere che riguarda la disposizione del campo barico al confine tra la figura anticiclonica e la saccatura, cioè dove abbiamo indicato con la lanterna semaforica gialla un grado di affidabilità previsionale nel complesso medio: piccoli cambiamenti nell'impostazione del canale da parte delle due figure bariche possono infatti parzialmente modificare la traiettoria della massa d’aria che, pur dirigendosi in parte anche verso l’Italia, può concentrare il proprio nucleo più freddo in macroaree diverse proprio a seconda di quei piccoli cambiamenti.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera