Dopo un piccolo passo avanti, l'autunno fa due passi indietro
Dopo un piccolo passo avanti, l'autunno fa due passi indietro
Gli strappi anticiclonici che hanno permesso nell’ultima settimana il passaggio di diverse condizioni di instabilità a tratti anche piuttosto marcate sul Nord Italia e in misura minore anche al Centro stanno per essere ricuciti. Sulla Francia sta infatti andando in scena l’ultimo passaggio instabile di origine atlantica che ha approfittato del fianco destro dell’Anticiclone delle Azzorre per raggiungere le latitudini mediterranee e che fino alla giornata di domani, martedì 21 settembre, riuscirà con la sua circolazione ciclonica in quota impostata dai quadranti sud-occidentali a portare ancora un po’ di variabilità sulle nostre regioni centro-settentrionali, dove non sono da escludere isolati piovaschi.
L’iniziale saccatura che sta accompagnando questo stato del tempo finirà da mercoledì 22 per isolare sulla penisola iberica una goccia fredda che, giunta a queste latitudini, stimolerà una modesta rimonta del promontorio nord africano sull’Italia dove il tempo tenderà nuovamente a stabilizzarsi proprio per l’arrivo in quota di aria calda, con isoterme a 850 hPa che molto probabilmente torneranno a superare i 20 °C sulla Sardegna da venerdì 24 settembre.
Ci aspetta quindi un nuovo periodo con cielo prevalentemente sereno e con temperature massime in aumento, seppur in un contesto termico che vedrà però le minime del primo mattino essere piuttosto fresche: siamo ormai prossimi all’ingresso dell’autunno anche dal punto di vista astronomico e quindi, prevalendo ora la perdita di calore per irraggiamento, sarà sempre meno probabile raggiungere temperature particolarmente elevate in senso assoluto durante le ore più calde del giorno.
Come scrivevo qualche giorno fa, dopo aver fatto un passo in avanti la stagione autunnale farà ora due passi indietro: il flusso perturbato atlantico si porterà oltre il 50° parallelo esponendo l’Europa centro-settentrionale alle tese correnti occidentali. Non ci resta che vedere quando la modellistica numerica riuscirà a cogliere un segnale robusto relativo al cambiamento di una configurazione sinottica che è diventata ormai piuttosto ripetitiva.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera