AL VIA LA PRIMAVERA METEOROLOGICA: QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DI QUESTA STAGIONE?
AL VIA LA PRIMAVERA METEOROLOGICA: QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DI QUESTA STAGIONE?
Come ogni anno, il 1° marzo inizia dal punto di vista meteorologico la primavera. Vorrei allora parlarvi brevemente delle caratteristiche di questa stagione per chiarire come dovrebbe comportarsi il tempo in questo trimestre che abbraccia marzo, aprile e maggio e spiegarvi così come alcuni modi di etichettare talvolta questo periodo dell’anno siano del tutto fuori luogo. Quante volte, per esempio, abbiamo sentito parlare di “primavera pazza” se si alternano fasi fredde ad altre miti? Quante altre volte, per esempio, abbiamo domandato al meteorologo di turno “quando arriva la primavera” se capitano giornate piovose in pianura e nevose in montagna, anche a quote ancora piuttosto basse, che ricordano l’inverno?
Conoscere la dinamica atmosferica che, secondo la climatologia, dovrebbe accompagnarci nei prossimi tre mesi ci aiuterà sicuramente a parlare in modo corretto dell’evoluzione degli eventi che ci attenderanno nelle prossime settimane. Giudizi errati e domande mal poste nascono infatti dalla convinzione molto diffusa che la primavera sia la stagione del sole e del tepore continuo. Se fosse davvero così, significherebbe dire aspettarsi un trimestre all’insegna della stabilità atmosferica, cioè di una caratteristica dello stato del tempo che per la climatologia delle nostre latitudini appartiene solo al cuore dell’estate. La primavera, al contrario, è per eccellenza la stagione dei contrasti atmosferici perché è il trimestre di transizione tra il periodo più freddo e quello più caldo dell’anno: se fosse un vascello, la primavera ci traghetterebbe dalla sponda invernale a quella estiva navigando in acque non sempre tranquille.
La primavera è un cammino che mantiene ancora il ricordo dell’inverno che è terminato e ci prepara con le prime avvisaglie all’estate che farà. Non dobbiamo allora solo pensare a un trimestre in cui il sole e la mitezza la facciano da padroni, ma a un avvicendamento tra fasi più fredde e piovose ad altre più miti e soleggiate: come se fossero due facce della stessa medaglia, le prime e le seconde sono rispettivamente il volto instabile e il volto stabile della primavera. Che ci sia il sole con 16°C o che ci siano nuvole e pioggia con 8°C siamo sempre in primavera e non è quindi vero che nel secondo caso è tornato l'inverno. D’altro canto, è la stessa climatologia a dirci che i cosiddetti “colpi di coda invernali” fanno parte dell’iter primaverile perché rappresentano le ultime fuoriuscite dal serbatoio polare dell’aria fredda che proprio nella stagione invernale si accumula alle alte latitudini. Se le dinamiche a carattere freddo sono di solito più probabili nella prima parte della stagione, quelle a carattere mite diventano più frequenti a stagione inoltrata, cioè quando il riscaldamento delle basse latitudini accelera e di conseguenza il raggio d’azione delle masse d’aria subtropicali riesce a estendersi più facilmente fino a noi.
Ogni anno, comunque, la primavera si racconta con una storia diversa perché è la variabilità meteorologica del tempo a dettare le linee guida di un’evoluzione che può farci vedere alternativamente i due volti della stagione, oppure a far prevalere un volto sull’altro e quindi a costruire un’anomalia della circolazione atmosferica. Come si comporterà quest'anno la nuova stagione? Adesso non possiamo saperlo, ma potremo scoprirlo strada facendo.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera