OCEANO ARTICO IN PESSIME CONDIZIONI: L’ESTENSIONE DEL GHIACCIO È LA PIÙ BASSA DA QUANDO SONO INIZIATE LE RILEVAZIONI SATELLITARI
OCEANO ARTICO IN PESSIME CONDIZIONI: L’ESTENSIONE DEL GHIACCIO È LA PIÙ BASSA DA QUANDO SONO INIZIATE LE RILEVAZIONI SATELLITARI
Giunti ormai a quasi tre settimane dall’avvio dell’inverno meteorologico dobbiamo rilevare che lo stato del ghiaccio artico, monitorato da satellite dal National Snow and Ice Data Center (NSIDC) dell’Università di Boulder in Colorado, si trova purtroppo in pessime condizioni (figura 1).
Nel mese di ottobre il ghiaccio marino ha raggiunto un’estensione pari a 5.28 milioni di chilometri quadrati, una superficie che è risultata essere la più limitata per questo mese da quando sono iniziate le rilevazioni, nel 1979: questo valore, infatti, è stato di 3.07 milioni di chilometri quadrati inferiore alla media climatologica calcolata sul trentennio 1981-2010 e di 450 mila chilometri quadrati inferiore al precedente record di minima estensione che era stato registrato appena nell’ottobre dello scorso anno.
In questo modo, ottobre 2020 è stato caratterizzato dall’aver avuto in negativo il massimo scarto di area ghiacciata rispetto alle condizioni medie osservate e, scendendo di ben 3.69 sigma (deviazioni standard) al di sotto della media climatologica, aver inanellato un record che possiamo definire aberrante perché è caduto agli estremi della distribuzione gaussiana, oltre le tre deviazioni standard entro cui è raccolto il 99.73% dei dati campionati.
Tenendo conto anche del dato di quest’anno e guardando all’intera serie storica, la linea di tendenza relativa all’estensione del ghiaccio marino è di -10.1% per decennio. Vale a dire che l’Oceano Artico è arrivato mediamente a perdere ogni anno ben 84.400 chilometri quadrati di superficie, equivalente a 3.5 volte un’area pari alla Lombardia. Tenendo conto di 42 anni di osservazioni e calcolando la differenza tra l’estensione del 1979 e quella del 2020, possiamo anche dire che al Polo Nord in ottobre sono venuti a mancare 3.45 milioni di chilometri quadrati di ghiaccio, cioè una superficie pari a 11 volte l’Italia.
Attualmente l’anomalia negativa persiste e l'estensione del ghiaccio è di gran lunga inferiore alla media in tutti i settori del lato eurasiatico e nella baia di Baffin, tant’è che giunti alla fine della prima decade di novembre in questo settore una vasta area dell’Oceano Artico rimane ancora libera. Ciò ha comportato e per il momento continua a determinare un notevole trasferimento di calore dall’acqua all’atmosfera e di conseguenza il raggiungimento a 2 metri dal suolo di anomalie di temperatura marcatamente elevate (figura 2).
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera