NORD-OVEST ALLUVIONATO: QUALCHE CONSIDERAZIONE
NORD-OVEST ALLUVIONATO: QUALCHE CONSIDERAZIONE
Ci sono numeri che fanno davvero impressione e che quando li leggi finisci, incredulo, per sillabarli ripetendoli tante volte. Come i 580 millimetri di pioggia, pari ad altrettanti litri d’acqua distribuiti su un metro quadrato di superficie per l’equivalente di 387 bottiglie da un litro e mezzo, che in 24 ore sono caduti venerdì 2 ottobre a Limone Piemonte, nel cuneese.
Quando le cateratte del cielo si aprono a tal punto da riversare in così poco tempo una massa d’acqua del genere, è difficile pensare che non possa accadere nulla perché lo stress idrogeologico diventa immane e incontenibile. Sono eventi eccezionali, davvero fuori scala, che talvolta la natura propone con furia cieca e con i quali, a detta degli studiosi del clima, dobbiamo purtroppo imparare a convivere perché nei decenni del cambiamento climatico accelerato diventano più frequenti. Convivere con i fenomeni estremi, però, significa innanzitutto renderci conto che siamo ospiti e non padroni del pianeta Terra e, per questo motivo, non possiamo prendere decisioni come se la natura non avesse voce in capitolo nelle scelte che facciamo.
Nel momento in cui deturpiamo il paesaggio, cementifichiamo un corso d’acqua o riduciamo per esempio il letto di un torrente per costruirci sopra una casa (vedi foto), noi non sentiremo mai l’ambiente dirci che stiamo sbagliando perché quell’ambiente, prima o poi, ritroverà in qualche modo un’altra forma di equilibrio non pensando ai modi che dovrà adottare per raggiungerlo. Purtroppo, però, quando ritroverà questo equilibrio, la natura non guarderà in faccia a nessuno e lo raggiungerà anche se la sua scelta dovesse avere sull’uomo un impatto devastante in termini di danni e, ancor peggio, in termini di vite portate via dalla furia di acque limacciose.
Perché l’uomo è ospite e in casa propria la Terra, in fin dei conti, è libera di fare quello che vuole. Io ti ospito, ma se mi distruggi sappi che prima o poi presenterò il conto e andrò comunque avanti per la mia strada anche senza di te. Convivere con i fenomeni estremi significa allora, in primo luogo, essere consapevoli che per stare in armonia con l’ambiente dobbiamo imparare a rispettare gli spazi che servono alla natura per dar sfogo ai propri eccessi, come per esempio le forti piogge. Chi amministra il nostro territorio ha il dovere morale e civile di esserlo.
Questa consapevolezza deve maturare ancora di più proprio nell’era che stiamo vivendo perché la scienza ci dice non solo che avere un’atmosfera più calda di 1°C vuol dire aumentare del 7% il contenuto di vapore acqueo all’interno dell’atmosfera stessa (vale a dire che c’è più materia prima per le precipitazioni), ma anche che rispetto all’era pre-industriale oggi questo incremento termico è stato globalmente superato: ecco perché, come dicevamo all’inizio, i climatologi sostengono che è probabile che eventi del genere in futuro possano diventare più frequenti. Dobbiamo cambiare mentalità. Perché la Terra continuerà a ruotare e a pagare il prezzo sarà sempre quell'ospite che pensa di essere il padrone e si comporta come tale.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera