Il monte Fuji: vulcano e montagna più alta del Giappone
Il monte Fuji: imponente vulcano e la montagna più alta del Giappone
ll monte Fuji è un vulcano del Giappone. Con i suoi 3776 metri è la massima elevazione del paese, è situato nella sezione centromendionale dell'isola di Honshu, a sud-ovest di Tokyo e a una ventina di chilometri dalla costa della baia di Suruga, che domina con la sua sommità perennemente innevata.
Ha forma conica regolare, con un cratere profondo 250 metri e del diametro di circa 600 metri, ed è costituito da rocce neozoiche poggiate su un basamento cenozoico.
Ricoperto da una fitta vegetazione di pini, cedri e cipressi fin verso i 2700 metri, deriva il nome da un antico vocabolo, che significa fuoco, ma dal 1707 la sua attività è limitata a modeste manifestazioni solfatariche.
Considerato montagna sacra dai giapponesi, è circondato da templi e santuari ed è assurto in tutto il mondo a simbolo del Giappone.
Alle sue falde settentrionali e occidentali, a un'altitudine compresa tra gli 830 e i 904 metri si trovano i cinque laghi di Fuji. In giapponese è chiamato Fujisan e Fujiyama.
L'origine del Fuji è molto complessa. E' classificabile come uno stratovulcano e la sua forma conica regolare e quasi simmetrica è la conseguenza della sovrapposizione di vari strati di lava solidificata e ceneri vulcaniche. I vulcanologi hanno infatti appurato che l'attuale Fuji è il risultato di quattro distinte fasi nell'attività vulcanica che ne hanno caratterizzato forma e struttura.
La prima, chiamata Sen-komitake, è caratterizzata da un nucleo di andesite recentemente scoperto nella sua parte più interna. La seconda, detta del Komitake Fuji, è uno strato di basalto formatosi diverse decine di migliaia di anni fa. Circa 100.000 anni fa si formò quindi lo Hurui Fuji sulla cima del Komitake Fuji. L'attuale Fuji, Shin Fuji, si ritiene si sia formato intorno ai 10.000 anni fa sulla cima del vecchio monte.
Il cratere principale del Monte Fuji è situato sulla faglia che fa parte della cintura di fuoco del Pacifico, tra la placca euroasiatica, la placca di Okhotsk e quella delle Filippine. Il vulcano si trova proprio sul punto in cui la placca delle Filippine si inabissa a grande profondità sotto quella euroasiatica, con un movimento tettonico che, fondendo le rocce, dà luogo alla formazione di notevoli sacche magmatiche.
E' in fase di quiescenza dal 1708. L'ultima eruzione documentata, infatti, iniziò il 16 dicembre 1707 e terminò il 1º gennaio dell'anno successivo. Durante l'eruzione l'attuale Tokyo venne ricoperta da uno spesso strato di cenere, mentre il vulcano vide la formazione di un nuovo cratere con un secondo picco, più o meno a metà della sua altezza, chiamato Hōeizan.
Si stima che le abbondanti piogge e nevicate che si verificano ogni anno sul Fuji contribuiscano alla formazione e alla sopravvivenza di fiumi e sorgenti sotterranei per un volume di 4,5 milioni di tonnellate d'acqua al giorno. Grazie alla sua abbondanza, alla sua temperatura stabile e ai minimi livelli di impurità, tale risorsa è stata utilizzata fin dall'antichità per l'uso quotidiano dagli abitanti che vivevano nelle vicinanze del monte, mentre oggigiorno è sfruttata in ambito industriale nel campo della produzione della carta, di prodotti chimici e di apparecchiature elettroniche. Sul lato ovest è utilizzata anche per l'allevamento di trote. Inoltre, le sorgenti e le oasi presenti sul Fuji costituiscono un'importante risorsa anche per piante e animali.