Di solito non pensiamo troppo alla sabbia finché non cerchiamo magari un posto perfetto sulla spiaggia (o quando togliercela da dosso...), ma un rapporto delle Nazioni Unite pubblicato all'inizio di Maggio 2019 dichiara che il nostro uso della sabbia è "una delle principali sfide per la sostenibilità del 21° secolo".
Il rapporto, pubblicato dal Programma per l'ambiente delle Nazioni Unite, chiama sabbia e ghiaia il "materiale fondamentale non riconosciuto delle nostre economie", estratto in tutto il mondo e che costituisce uno dei più grandi volumi di materiale estratti dagli esseri umani. Infatti, per volume, solo l'utilizzo dell'acqua supera quello di sabbia e ghiaia. A livello globale, ne utilizziamo circa 50 miliardi di tonnellate all'anno, ovvero circa 18 kg a persona al giorno in media.
Un numero sconcertante, ma quando consideri dove vanno a finire sabbia e ghiaia (oltre che tra le dita dei piedi), ha senso. Infatti senza sabbia non c'è cemento, niente asfalto, niente vetro (il cui uso aumenterà se riprenderà il posto delle plastiche), e questo è solo la punta dell'iceberg. La sabbia e il silicio sono utilizzati in tutto, dall'industria automobilistica ai pezzi fusi, al trattamento delle acque, fino all'industria alimentare negli additivi.
L'aumento della domanda di sabbia ha persino portato all'aumento dell'estrazione e commercializzazione illegale, un processo orchestrato in alcune regioni dalle cosiddette "mafie della sabbia" in luoghi come il Marocco e l'India.