
La Valle della Morte è un’area desertica situata nell’Ovest degli Stati Uniti, in particolare tra California e Nevada. Essa è famosa per i paesaggi desolanti -quasi lunari-, per le città fantasma, per essere quasi totalmente disabitata e per il clima “estremo” che le dà per l’appunto il nome... Ma è davvero così ostile?
Diamo un’occhiata ai dati climatologici della stazione della
Furnace Creek, nel cuore della
Death Valley...
intanto, come si evince dal nome
è una valle lunga circa 225 km e larga mediamente 40. Inoltre
ha una media di circa 86 metri sotto il livello del mare, che la fanno
il luogo più “basso” dell’intero continente nord-americano.
Il clima è estremamente arido, ma, diversamente da quanto ci si possa aspettare, non è il luogo più desertico della terra, anzi è un deserto con una “buona” dose di precipitazioni: può sembrare un ossimoro, ma la media di Furnace Creek è di
64 mm annui (ma in alcune aree si superano i 100, valore di tutto rispetto per essere un deserto): per farci un’idea il deserto di Atacama (Cile) riceve 0,08 mm di media annui -che tradotto fanno
alcuni rovesci sparsi per il secolo!-, mentre nella Death Valley da quando ci sono le stazioni meteo non è mai successo che per un intero anno non sia mai piovuto.
La stagione più “piovosa” è l’inverno, con 31 mm,
seguita dalla primavera, con 13. Nelle suddette possono verificarsi rovesci -talora anche forti- che fanno spuntare lussureggianti prati ricchi di fiori, immagini ai più “impensabili” per un deserto! In compenso però l’estate è davvero da “Morte”:
la media delle massime per luglio si attesta a 47°C, mentre le minime a 31,2°C!
Il trimestre estivo ha una media integrale di 37.6°C, valore molto superiore alla media delle massime di qualsiasi località italiana del mese di luglio! In altri termini, anche le località più calde italiane -Foggia, Piana di Catania, Metaponto...- hanno una media integrale di almeno 10°C inferiore! Fa ancora più specie pensare che per l’intero trimestre estivo le massime hanno una media di 45.5°C e che si possa rimanere con le suddette sopra i 40°C per 5 mesi!Di contro, l’inverno è decisamente più freddo:
non sono rare le gelate, mentre di giorno si sale di molto sopra lo zero.
È stata segnalata neve per due volte (l’ultima nel gennaio 1922 con accumulo), mentre nel febbraio 1998 si son toccati i 36,4°C. Il soleggiamento annuo è elevatissimo,
3625 ore di media, tipiche dei deserti: ciò equivale a dire che in media ci sono 10 ore di sole al giorno (le località italiane più soleggiate non arrivano a 8), però non sono escluse giornate con eliofania scarsissima (soprattutto invernali).
Nella foto sopra, lo scenario tipico estivo di desolazione totale, quando le temperature raggiungono valori davvero proibitivi.

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Splendido manto fiorito marzolino (eh si, nonostante in estate sia luogo più ostile della Terra, è capace di questa meraviglia!) | La celebre Lonely Road, la strada statale che taglia la Death Valley (immaginate la difficoltà a trovare un automobilista che viene in senso opposto!) |
Ecco alcuni record presi direttamente dalle stazioni meteorologiche presenti
- Nel periodo 17-19 luglio 1959 non si è mai scesi sotto i 38°C, nemmeno nelle minime
- Il 24 luglio 2003 si è registrata una minima di 39,4°C (valore più alto di ogni massima registrata nel suddetto mese in Italia!)
- Nel periodo tra aprile e ottobre del 1992 la temperatura non è mai scesa sotto i 32°C per 205 giorni
- Il 10 luglio 1913 sono stati registrati 56.7 °C, valore però non ufficiale per il WMO, causa strumentazione dell’epoca: attualmente il record che si considera è 54°C registrato più volte, la più recente il 6 luglio 2007
- Il 6 novembre 2010 un’insolita ondata di maltempo ha portato temporali di una certa intensità con un rain di ben 142 mm/h a Greenland Ranch
- Cow Creek ha ricevuto “ben” 66 mm nel gennaio 1995, valore superiore a una buona parte di stazioni italiane nel suddetto periodo.
Davide Santini